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Nel 1860 furono prelevate da un’antica torbiera di Oulx grandi quantità di materiale necessario per la costruzione del traforo ferroviario del Frejus.
La depressione venuta a crearsi fu presto colmata dalle acque delle sorgenti del vicino monte Cotolivier e venne così a crearsi un piccolo lago (utilizzato anche come ghiacciaia), chiamato Lago Borello, che fu presto colonizzato non solo da piante ed animali tipici delle zone umide ma anche da alcuni specie vegetali oggi rare in tutto l’arco alpino come l’orchidea dai fiori bianchi.
Per questo nel 1979 la Società Botanica Italiana lo inserì nel “Censimento dei biotopi di interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia" e nel 1995 la Regione Piemonte ha incluso il lago nell’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria previsti dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea (1992) con lo scopo di proteggere i luoghi che ospitano specie animali e vegetali rare e in via di estinzione.
Nello stesso anno la Provincia di Torino, sottolineando l'alto pregio ecologico del Lago Borello, vi ha istituito l'Oasi di Protezione dalla caccia per tutelare l'avifauna e il delicato ecosistema.
La Provincia ha inoltre proposto la creazione di una vera e propria Riserva Naturale Speciale che consentirà una più efficace salvaguardia dei vulnerabili sistemi ambientali che caratterizzano la torbiera ed il lago.